Dimmi

Dimmi,
ti prego,
quale lama hai scelto per me,
dimmi
quale serpe
sarà sazia del mio seno.
Perché divento vittima
da carnefice,
perché non posso esser boia
intrecciando un cappio,
perché preparo la forca
a me stessa?
Ed esplodo
in uno specchio,
l’immagine al vetro
non resiste:
frantumi, cocci.
Ancora vedo il sole
come un demone
a rubarmi il fuoco
che osa brillare
nei miei occhi, ancora.
E’ una fiaccola
notturna e timida,
quel fuoco:
sono una torcia
morente sulla spiaggia
mentre danzo
all’ultimo evoè.

Dimmi
Dimmi
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