Qualche volta bisogna imparare ad ascoltare senza replicare e tenere dentro di se tutta la rabbia e l’angoscia anche se ci si sente scoppiare il cuore, anche se la testa sembra voler esplodere. Ci sono cose che non si possono rivelare perché è troppo doloroso, perché si spezzerebbero equilibri già vacillanti. Qualche volta bisogna ingoiare i singhiozzi e sfoderare sorrisi colmi di menzogna. Qualche volta si accetta la realtà e ci si plasma ad essa, perché sappiamo bene che difficilmente essa piegherà a nostro favore. Quindi ci si accontenta della dura verità, anche se è un pugno in pieno stomaco, anche se le lacrime salgono e con esse tutta la voglia di urlare. Eppure non esce suono né lamento. Solo un sorriso di plastica per dire che nonostante tutto, tu ci sei.
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.