Gridano le anime della notte
ferite dalla luce insistente,
la gioia di vivere cade
come una mannaia sul collo
e promette dolci primavere…
Per colui che gode del gelo
e delle foglie accartocciate
possono esistere anche fiori
dai mille colori,
ma non gettategli sorrisi
come pioggia,
lasciate che il tuono
squarci il velo sul suo cuore
e non raccogliete in catini
d’oro il sangue…
Lasciate che si crogioli
in notti eterne,
che gli abissi oscuri
gli fiacchino le membra
con sferzate di vento freddo…
Lasciate che viva la sua morte,
lasciatelo ribelle
impiccato alla sua corda
di tristezze,
lasciatelo penzolare
nella sua danza estatica
mentre voi, miei signori,
gli augurate “Buona giornata”.


Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.