“Lo guardai di nuovo carica di gioia, e anche lui mi guardò per un istante, ma non so dire perché non ci salutammo, continuavamo a lanciarci sguardi profondi, i nostri occhi si incrociavano e si intrecciavano accarezzandosi, intervallati da parole scritte a macchina e immagini di copertine senza senso… sembrava di ballare un valzer sensuale di immagini e sguardi.”
“L’importanza di chiamarsi Riesling” non è solo un romanzo, è l’occasione per imparare a conoscere la produzione di un vino d’eccellenza dal punto di vista privilegiato di chi sperimenta ogni fase del processo e lo considera una propria creazione.
L’autore
Maurizio Pittarella vive a Ciampino, un comune tra l’affascinante Roma e i castelli romani. La sua passione per la viticultura lo ha portato ad intraprendere un percorso di studio di enologia sin dalla giovane età; ha conseguito il titolo di enotecnico e successivamente è diventato sommelier. Ancora oggi è impegnato nella ricerca del più piccolo aneddoto che lo porti più vicino alla natura che tanto lo ha ispirato per questo romanzo. L’amore per la natura sfocia anche nell’interesse per la pittura, come testimonia la copertina del libro.
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Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.