Speed date: fatta anche questa esperienza.
A parte il locale troppo piccolo per la mole di persone, direi che è stato divertente.
Mi porto il sorriso delle persone, quelle fiduciose, quelle timide, quelle con la sola voglia di passare una serata giocando.
3 minuti a testa, il sorriso non è mai mancato. Domande di rito, domande banali, ripetitive, chiasso, confusione, caldo, rumore, la voce che si consuma a ripetere “Sono Ilaria, ho 31 anni e faccio l’operatrice telefonica” mentre la femme fatale che mi siede accanto cerca di ammaliare ogni vittima parlando della situazione della Grecia e dell’Ucraina.
3 minuti e tanti volti che ti scorrono davanti associati ad un numero, e cerchi di capire quanto sia interessante quel numero e ti chiedi se la persona si ricorderà del tuo numeretto appuntato alla maglia.
Appuntamenti rapidi, il tempo appena di riuscire a scambiarsi un saluto, quasi obbligati a guardasi negli occhi per cogliere tutta la verità di quei 3 minuti.
E nell’assurda lotta contro il tempo scandito da un campanello, tutti disperatamente vivono quel momento. E le persone sono meravigliose da osservare, anche solo per 3 minuti. Ognuno di loro è un mondo, una storia, una possibilità, condensata in 3 minuti di chiacchiere ed un sorriso.
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.