Chissà se impareremo
l’arte antica della pazienza
e non la scorderemo troppo in fretta,
se ci ricorderemo di tutti i sorrisi
fatti per non stringere le mani,
se saremo memori della fatica
di stare lontani da tutto e da tutti.
Tolte le barriere e le maschere,
ritrovata la libertà di vivere,
consiglio di proseguire la terapia:
momenti per riflettere,
i sorrisi con gli abbracci più stretti
ed il tempo per chi ci ama
che non basta mai.
(11/03/2020 ore 19.15)
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.