Vertigine, quel male oscuro che si arrampica tra le mie chiome ribelli, che mi mozza il respiro e mi fiacca le membra… Si spegne la luce degli occhi con l’anima che fugge braccata da angeli vendicatori e demoni che mi invitano alla dannazione eterna.
Vorrei solo poter riempire d’aria fresca i miei polmoni, assaggiare la dolcezza della vita felice che mi si promette ad ogni angolo di strada e dimenticare quanto può bruciare anche una sola lacrima che riga il volto.
E mi aggrappo con coraggio alla speranza del domani, ripeto a me stessa che il mattino seguente sarà pieno di sole e mi figuro come se anche io risplendessi, ricoperta da arcobaleni scintillanti e foglie lucenti. Mi libro in aria con ali di farfalla, spicco il volo verso orizzonti celesti, sempre più in alto, verso il sole, non mi importa se mi accecherà o se mi brucerà, voglio raggiungerlo ed avvolgermi nel suo calore…
Quella stessa luce mi desta e mi spinge maligna alla realtà, dove il cielo è gravido di nubi scure e minacciose pronte a partorire copiosa grandine che sterminerà interi raccolti.
Non mi resta che fare un respiro profondo e pregare per la quiete dopo la tempesta.
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.