Dagli occhi di un dio
non fuggi,
eppure scappi
davanti a sacre
indecisioni.
Guarda
nella mente del tuono,
lampeggia prima di lui,
rigurgita fiocchi
di neve insipida
e scava sentieri di onde.
Ascolta il ronzio
del ventre slabbrato
mentre la lama lo fende;
ingoia il sibilo pietoso
di un supplice morente.
Prova a non voltarti,
dimentica di possedere
orecchi per udire
se schioccando la lingua
ti chiamo al mio cospetto.
Ti urlerò soltanto
di andartene via:
non voglio cani rognosi
che bramano carezze
aggrappati alla sottana.
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.