Ha qualcosa di magico l’aria della sera, una brezza tiepida si spande nell’etere dopo una giornata rovente.
Non c’è un tramonto di quelli da sogno, la notte avanza silenziosa, le cicale hanno arrestato all’improvviso il loro concerto appena il sole ha fatto il suo inchino.
Regna la quiete delle sere d’Agosto, sono seduta in terrazzo a sorseggiare un bicchiere di te freddo, scrutando la fiamma ballerina di una candela alla citronella che dovrebbe preservarmi dalle punture delle zanzare, ma si limita a regalarmi un fuoco tremulo che accompagna i miei pensieri.
Mi piacciono i rami degli alberi che sembrano ombre nel cielo color carta da zucchero che si scurisce ogni minuto di più.
Le foglie mosse dal vento gentile della notte incipiente sono la mia pace.
In questi momenti fatti di niente, dove c’è solo la penna che scivola sul foglio come fosse sospinta dal vento, sorrido, anche con gli occhi.
Scrivo da quando ho 14 anni, per gioco, per necessità.
Nel 2017 ho pubblicato la raccolta di poesie “Stracci di parole” della collana “In bilico sui versi” di Edizioni Progetto Cultura.
Dal 2011 sono parte attiva di un gruppo di ricercatori indipendenti, I dormienti di Efeso.